Suore Francescane dell' Immacolata di San Piero a Ponti
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PERSONALITA' CARISMATICA

"Chi è chiamato a questo Istituto è chiamato alla vita di Maria e di Marta, cioè alla vita Contemplativa e Attiva, che è quanto dire, al duplice nobilissimo Apostolato di Gesù Cristo, in unione al quale ognuno deve cercare la Gloria dell'Eterno Padre e la Salvezza dell'anima" (ICC.Cap.I)

ELEMENTI ESSENZIALI DEL CARISMA

  • Contemplare, come Maria di Betania, "Cristo Carità Personificata"
  • Servire, come Marta, Cristo nei fratelli
  • Vivere, tra di noi, in un "cuor solo e un'anima sola"
  • "Fomentare", come Francesco, lo "Spirito di Cristo in mezzo al popolo"
  • Affidate e consegnate all'Immacolata: Madre, Modelloe Guida

DIMENSIONE MISTICA:

Contemplare Cristo, "Carità Personificata"
"L'Orazione di un'anima che si umilia, penetra ideali e va sino al trono di Dio". (Omelie pg.204)
  Don Olinto Fedi, o uomo di continua, profonda preghiera. Il suo rapporto con Dio: Padre, Figlio e Spirito santo, è umile, semplice, vitale. Si lascia compenetrare e avvolgere dal mistero profondo dell'amore di Cristo, Verbo Eterno del Padre, Amore Incarnato, Carità Personificata, che soffre e muore sulla Croce per la salvezza degli uomini.
    Il Padre vive l'Amore - Carità di Cristo, nella sua esperienza di Pastore e Fondatore; annuncia e trasmette questo Amore - Carità come messaggio di pace e di salvezza.

LA PREGHIERA del Padre e delle "Figlie carissime", ha come centro:
  • Cristo, Carità Personificata, che volontariamente si Incarna e OFFRE la sua vita sulla Croce per la salvezza di tutti;
  • L'Eucarestia, Amore di Cristo, che DONA gratuitamente il suo Corpo e il suo Sangue per rimanere in mezzo a noi;
  • La Parola di Dio, che NUTRE e SORREGGE la nostra vita;
  • La Vergine Immacolata, Madre, Guida e Modello di PURITÀ, DOCILITÀ e TOTALE APERTURA ALL'AMORE.

PAROLE del Padre Fondatore
       Fissate lo sguardo vostro e contemplatelo nell'immagine del Crocifisso, e poi ditemi, se non è veramente un mistero tanto amore di un Dio per noi sue creature. (Omelie pg.173)

       Amiamo il nostro buon Gesù, che tanto ha amato gli uomini, da lasciare per amor nostro la celeste sua reggia, e vestirsi in umana carne. Il suo amore incomprensibile, non chiede altro che un ricambio di AMORE, ma non di un amore qualunque ma un amore sommo e costante. (Omelie pg.46)

       Il divino Pastore neppure dopo la sua morte volle privare le sue pecorelle della sua divina presenza reale... Egli sceglie di farsi loro cibo e alimento. Udite i tratti della meravigliosa CARITÀ', dell'immenso suo AMORE! (Omelie pg .173)

       Non tralasciamo nessuna occasione dì ascoltare la divina Parola, che è luce al nostro intelletto. (Omelie pg.151) Ascoltiamola dunque (la Parola) con docilità, meditiamola spesso, custodiamola nel nostro cuore pronti a seguire i suoi impulsi... Raccoglieremo frutti ubertosi di vita eterna. (Omelie pg. 136)

       Aiutati dalla nostra buona Madre, Maria, risveglieranno nei nostri cuori la fede e l'umiltà, accendiamoci di santo amore e poi corriamo fidenti nelle braccia amorose di Gesù. (Ferv. pg. 453)

AFFIDATE E CONSEGNATE ALL’IMMACOLATA

Maria Immacolata, prima discepola di Cristo, ci insegna il modo di porci di fronte a Dio e all'uomo:
    Contemplazione costante della Parola di Dio
    Umiltà, come riconoscimento dell'opera di Dio in noi
    Accoglienza, come svuotamento di sé per fare spazio     all'azione dello Spirito Santo e per farsi dono – servizio alla fraternità e alla missione
    Gioia, come espressione di pienezza di vita in Lui. (cfr.Cap.lnt.l986)

PAROLE del Padre Fondatore
    Gesù ci aveva dato tutto se stesso: ci aveva donato il suo sangue e la sua vita; ci aveva lasciato tutto se stesso nel SS. Sacramento dell'altare. Quando, lasciatemi dire così, innanzi di morire si sovvenne di avere un altro tesoro e volle donarcelo: il tesoro era Maria e ce la donava per Madre.
Volto a Maria le additava Giovanni dicendole: ecco tuo figlio, poi diceva a Giovanni: ecco la Madre tua. Da allora in poi Ella fece verso di noi l'ufficio dì Madre e noi dobbiamo esserle figlie affezionate e amorose. (Ferv. pg.455)

      Maria fu dunque immacolata nel suo concepimento e cooperando a questa grazia crebbe sempre di virtù in virtù, senza far sosta un momento. (Ferv. pg. 457)

      Maria ha per noi, e in tutti i nostri bisogni, un cuore di tenera Madre e come tale dobbiamo onorarla e amarla. (Omelie  pg .70)

      O Madre Santissima, Madre di Dio e Madre nostra, voi che foste umile e alta più che creatura, impetrateci un profondo sentimento della nostra umiltà e miseria perché possiamo un giorno con voi e per voi essere esaltati su in cielo (Omelie pg.385)

      Andiamo santamente superbi di avere per nostra Madre, la Madre stessa di Gesù, la creatura Immacolata per eccellenza, Maria, la bellezza creata: "tota pulcra es Maria!". Gloriamoci di avere a Madre nostra, l'Immacolata Madre di Dio. (Ferv. pg.452)

DIMENSIONE ASCETICA:

Conformità a Cristo, "Carità Personificata"
"L'Eterno Padre nel mandarci il suo Unigenito Figlio,
viene a dirci in certo modo 'ecce homo', ecco l'uomo, ecco
l'esemplare che dovete imitare" (Omelie pg . 60)

Il Padre Fondatore affascinato, meravigliato, "commosso" dal mistero profondo dell'amore di Cristo, "Carità Personificata", vuole, desidera conformarsi, identificarsi, con Lui. Tutto ciò implica: fare le scelte che ha fatto Gesù, assumere i suoi sentimenti, i suoi comportamenti, il suo modo di pensare e il suo modo di agire.
    Sulle orme di Francesco, il poverello di Assisi, traccia e percorre con costanza, fermezza e ardente CARITÀ', un cammino ascetico che trasmette anche alle sue "figlie" e che costituisce lo STILE proprio della Suora Francescana dell'Immacolata.

Lo STILE che caratterizza le S.F.I è quello Francescano:
-   UMILTÀ' e SEMPLICITA' - MINORITA'
-   ACCOGLIENZA - ATTENZIONE ai FRATELLI
-   GIOIOSO ADATTAMENTO = PENITENZA e LETIZIA
-   OBBED1ENZA alla CHIESA . [Cost. n.5]

PAROLE del Padre Fondatore
       L'Eterno Padre era un modello perfettissimo; Egli ci aveva detto nella Sacra Scrittura: siate santi, siate perfetti come io sono santo e perfetto. Ma l'Eterno Padre era un esemplare per noi invisibile e noi avevamo bisogno di un esemplare visibile ai nostri occhi materiali ...Ecco perciò che il Figlio di Dio prende umana carne per rendersi a noi modello visibile e palpabile, e sceglie d venire in mezzo a noi per essere nostro esemplare permanente e continuo. (Omelie pg .59)

      Oh, studiamo, lo dico prima per me e poi per voi, studiamo tutti la vita di Gesù Cristo, di questo divino modello e ne avremo per tutti i bisogni. (Omelie pg. 60)

       L'Eterno Padre ci ha mandato il suo Divin Figlio, che ci servisse come  specchio, in Lui ci rimirassimo, conformandoci   all'esemplare divino. (Omelie pg .62)

       Iddio ci ha dato in Gesù Cristo il modello da imitare, e noi siamo obbligati e tenuti all'imitazione di Esso e ad uniformarci al medesimo.(Omelie pg. 61)  

      Oggi specchiamoci in questo divino modello, oggi che è in nostro potere modelliamoci sui suoi esempi, e allora noi fortunati perché il premio eterno ci attende. (Omelie pg. 85)

      Ci dice Gesù: lo fui umile, lo fui paziente... Gesù fu tutto zelo Egli ci raccomanda la pace,  il digiuno, lamortificazione... C i comanda la mitezza e lamansuetudine. (Omelie  pg.60)

      Le nostre parole siano sull'esempio di Gesù: miti, pacate e affabili; le nostre risposte siano: umili, piacevoli e cortesi, degne cioè di un vero seguace del Redentore (Omelie pg. 390)

      Tutto quanto abbiamo è dono di Dio, dunque dobbiamo impiegare tutto il nostro essere nel suo divino servizio, tutto nel suo santo amore.

La nostra lingua, deve essere consacrata a lodarlo e ringraziarlo.

Gli occhi nostri, debbono essere rivolti al cielo.

Le orecchie nostre, debbono essere lese e rivolte ad ascoltare la Parola di Dio e tutto ciò che a Dio ci avvicina.

I nostri piedi debbono essere pronti e solleciti per correre là dove ci chiama la carità e il dovere.

La nostra volontà non deve discordare dalla volontà di Gesù.

I desideri nostri, non devono prendere norma che dai desideri di Gesù. (Omelie pg 390)

      Non ci spaventi la difficoltà dell'impresa, lo so che siamo deboli e fiacchi, ma so ancora che Iddio ha promesso che la sua grazia renderà forti anche i deboli, salde e immobili le pieghevoli canne, incrollabili le torri cadenti. Basta che noi vogliamo e vogliamo davvero, sperimenteremo in noi stessi i prodigi della sua grazia e potremo ripetere con S.Paolo: "Omnia possum in eo, qui me confortai". (Omelie pg .391)

LA FRATERNITA’
Le Suore Francescane dell'Immacolata vivono l'amore del Cristo, Carità Personificata, in FRATERNITÀ', fra di loro, essendo "un cuor solo e un'anima sola", come laprima comunità degli Apostoli riuniti intorno a Maria,perché il mondo vedendo come e quanto si amano, scopra l'amore di Dio.
La Comunità è l'ambiente privilegiato dove le Suore Francescane dell'Immacolata, per vocazione di Dio e per scelta propria, devono attuare la loro maturazione umana e spirituale in una serena e gioiosa convivenza e sentirsi responsabili della vita spirituale, disciplinare ed apostolica dell'Istituto. [Cost.n.31]
La Fraternità francescana, nata dalla gratuità di Dio, ha la sua ragion d'essere "nella vita secondo il Vangelo". Si tratta, allora, di attualizzare l'esortazione di Francesco indirizzata ai frati: "Obbedite alla voce del Figlio di Dio. Custodite nella profondità di tutto il vostro cuore i suoi precetti e adempite perfettamente i suoi consigli. Perseverate nella sua obbedienza e adempite con proposito buono e fermo, quelle cose che avete promesso".
Vivificata dallo Spirito, la fraternità francescana si realizza in un rapporto interpersonale permeato di "maternità spirituale": "Ciascuno ami e nutra il suo fratello come la madre ama e nutre il proprio figlio" .

PAROLE del Padre Fondatore
      "Fate di essere tutte un cuor solo e un'anima sola, compatendovi scambievolmente e amandovi a vicenda".(Figlie Carissime 31/3/1893)

      "Cresca in tutte quella carità tanto essenziale che le portisempre al compatimento vicendevole. Voglia Iddio cheniuna abbia mai una parola aspra verso la sorella, che sempre si interpretino nel miglior senso le azioni, le parole, le intenzioni". (Figlie carissime. 25/ 12/1906)

      Carità  compatimento vicendevole se vogliamo piacere a Gesù che è la CARITÀ' PERSONIFICATA" (Figlie Carissime. 17/4/19 14)

      "Tutte insieme si elettrizzino sempre più nell'amorositàvicendevole e nella perfetta pace. Siano sempre un cuorsolo e un'anima sola; la Superiora sia per l'amore versole sorelle una vera mamma e senza investirsi del suogrado, si reputi sempre una sorella da un momento all'altro destinata a ritornare l'ultima; le Suore nonguardino mai le qualità personali della loro Madre, ma il grado del quale è investita e l'autorità che le viene da Dio", (Figlie Carissime 28/2/1916)

      "Con la Madre sempre umile e affezionata, obbediente e sempre allegra; con la sorella sempre pronta ad aiutarla e sempre con l'ilarità sul volto e labbra sorridenti. Allora le popolazioni che le osservano con attenzione econ ammirazione ripeteranno stupite ciò che i paganidicevano dei primi cristiani: vedete come si amano!". (Figlie Carissime 4/7/19l7)

      "Se una sorella ci chiede perdono, non vi fate pregare due volte a perdonare, siate anzi espansive...Iddioquante volte ci ha perdonato e nonostante ci perdona".(Figlie Carissime 27/12/1899)

DIMENSIONE APOSTOLICA:

"Fomentare lo Spirito di Cristo in mezzo al popolo"

 Servire Cristo, Carità Personificata, nei fratelli

"Consacrate a Dio per zelare la sua gloria, per essere luce del mondo e sale della terra...vere calamite che attirano anime a Dio". (Figlie Carissime 22/6/1916)
 Il Padre contempla e vive l'AMORE gratuito e MISERICORDIOSO di Cristo, Carità Personificata. Il suo cuore di Pastore e di Padre arde di questo amore che diventa luce, fuoco, zelo, passione grande per la gloria di Dio e la salvezza delle anime a lui affidate. Parte nobilissima del suo apostolato, fu l'espansione della carità...
 Pensò di allearsi delle anime plasmate secondo il suo cuore generoso (le sue "figlie carissime") e ravvivate dalla medesima fiamma di CARITÀ'" (Comm. Funebre)

PAROLE del Padre Fondatore
      La loro vita è attiva più che contemplativa; la preghiera ci deve sostenere perché poi non ci stanchiamo nella vita attiva. (Figlie Carissime .27/12/1915)

      E' necessario lo zelo per la gloria di Dio e per la salvezza delle anime; non per nulla ci siamo consacrate a Dio: essere spose di Gesù vuoi dire essere zelatrici del suo onore. (Figlie Carissime 14/11/1918)

      Con la luce che deve emanare dalla sua condotta, deve insegnare al mondo la via del cielo e con la sua affabilità, amorosità, col suo modo di fare e col suo contegno sempre contenta, sempre ilare, deve innamorare a seguirla! Ecco la calamità che attira anime a Dio. (Figlie Carissime. 4/7/1917)

      Rammentatevi che la vera Suora deve essere tutta zelo per la gloria del suo Sposo divino e tutta fuoco per riscaldare e infiammare le anime che l'avvicinano Guardate di non essere fuoco dipinto che apparisce fuoco e non è tale. (Figlie Carissime. 1/2/1917) 
Secondo le nostre Costituzioni, "L'Istituto intende porsi come costante messaggio di pace e di amore", [art.4] "attraverso le opere di apostolato e di carità consone al proprio carisma, con piena disponibilità per i servizi che fossero richiesti dalle particolari necessità dei tempi e dei bisogni della Chiesa", [art.48]
Il nostro Direttorio ha un'importante precisazione: "Le suore ricordino che ognuna di loro contribuisce a realizzare il fine apostolico dell'Istituto, qualunque sia il compito che svolge: sia che esse assicurino i vari servizi della comunità, sia che lavorino nella scuola, nell'assistenza, nell'apostolato diretto, sia quando, malate o anziane, pregano e offrono la loro vita per la crescita della Chiesa", [art.53]
Ogni lavoro, nel quadro dell'attività dell'Istituto, sia accettato con amore e compiuto con fedeltà e dedizione nella consapevolezza che esso rappresenta un contributo all'apostolato unitario di tutte. [Cost.n.46]

IDENTITÀ - SENSO DI APPARTENENZA

L'Identità di un consacrato è definita dal Carisma e dalle sue componenti: mistica, ascetica, apostolica.
       Il CARISMA è il mio "io", è tutto ciò che sono e che possiedo; è il mio passato, presente, futuro. E' la condizione per essere me stessa ed essere felice. Le qualità e le abilità del mio "io" attuale sono i carismi, doni di Dio al servizio dell'IO IDEALE, del Carisma vocazionale, espresso e contenuto nel CARISMA dell'Istituto, dono dall'alto, pensato e preparato da Dio per me.
        I Carismi personali sono un mezzo non un fine, un mezzo per vivere meglio, in modo più pieno la mia IDENTITA’ VOCAZIONALE, per scoprire il vero "NOME" col quale Dio mi ha chiamato alla vita "sognandomi" simile a Lui. (cfr. A. Cencini, Testimoni n.21 / 1997)
       La famiglia religiosa in cui il CARISMA è concretamente espresso, è parte del mio "io", è la mia nuova, vera famiglia, i cui legami sono più forti della carne e del sangue. Appartengo, faccio parte di una Famiglia religiosa in cui il Carisma è Codificato in una regola di vita, visibile nell'esistenza di tante altre persone, confermato dalla Chiesa, ricco di una storia e di una tradizione che ne rivelano la vitalità.
      Amo l'Istituto, amo la mia comunità così com'è, amo le persone che la compongono con tutti i loro limiti e le loro debolezze perché al di là delle differenze e più forte delle loro miserie, c'è un Progetto comune, pensato da Dio e affidato a ciascuna.
      Con l'emissione dei Voti, io mi affido all'Istituto e l'Istituto sia affida a me. La vita della Famiglia religiosa si identifica con la mia, non posso più pensarmi al di fuori di essa. Mi metto nelle sue mani, mi affido alla sua santità e alla sua debolezza, non pretendo che sia senza macchia, mi basta la certezza che lì e solo lì mi raggiungerà la grazia che mi salva.
La santità dell'Istituto dipende anche da me, io sono responsabile della crescita di ogni sorella  (Ibidem).